lunedì 27 novembre 2017

L'ECONOMIA IMPERIALE: LA SATRAPIA DELL'EST


Fin dagli albori dell'Impero, la Satrapia dell'Est ha sempre avuto una connotazione specifica, tramandata e consolidata per secoli da un compatto tessuto sociale. Per questo motivo, quando gli imperiali consolidarono il loro potere in queste terre, la nobiltà trovò una notevole difficoltà a penetrare e a conquistarsi grandi latifondi.
Tutto ciò portò a una spaccatura nella gestione del territorio: la parte più interna, soprattutto vicino ai corsi dei due fiumi principali, è in mano a piccoli e medi agricoltori, tenacemente legati alla loro terra, che riescono a tenere grazie a un proficuo e prosperoso commercio fluviale; la parte costiera, da Elm Sum in poi, è, invece, predominio degli aristocratici latifondisti, in continua lotta con due temute corporazioni commerciali.
A differenza della Satrapia del Nord, in quella dell'Est la popolazione cittadina è maggiore, tanto che Elm Sum, Tiss e Zirco riescono quasi a rivaleggiare con le "Quattro Ancelle". Inoltre, è la "provincia" che negli ultimi decenni sta acquisendo sempre maggior potere commerciale, spostando il baricentro dall'asse Impero-Zhelt a quello Impero-Nhug.
Data la sua nascente e progressiva ricchezza, la moneta imperiale ha rimpiazzato il baratto quasi ovunque e, dopo la Satrapia del Sud, quella dell'Est è la seconda "provincia" imperiale dove la circolazione della moneta è più diffusa.
Infine, per concludere, è giusto chiarire che per quanto gli imperiali abbiano trovato un tessuto sociale forte e consolidato, la popolazione ha difficilmente tentato o vissuto moti di ribellione e questo perché la dominazione imperiale ha finito per portare una stabilità a lungo desiderata.


La Satrapia dell'Est ha avuto una storia travagliata e nella trilogia determinate cicatrici provocheranno non pochi problemi.
La prossima settimana l'approfondimento non vi sarà, tuttavia la prossima ancora toccherà alla Satrapia dell'Ovest.
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venerdì 24 novembre 2017

Elys

È la madre di Sefer e non ha abilità magiche. È una donna dolce e amorevole. È molto preoccupata per le sorti del figlio e ha una tremenda paura di perderlo... [Appendice, L'Impero di Luce]

Definirla una comparsa, un personaggio al limite della storia principale sarebbe un errore.
Fin dalla più tenera età è vissuta nella povertà, figlia di poveri braccianti in uno dei tanti e minuscoli borghi  della Piana di Adlan, tuttavia, fu per sua stessa decisione, raggiunta l'età adulta (15 anni nella Satrapia del Nord e dell'Est), che propose alla sua famiglia di trasferirsi, di scappare da quel misero luogo in cui vivevano e di cercare un posto dove poter vivere senza stenti. Non fu ascoltata e così alla fine fuggì e raggiunse Roc Sym. Vi trascorse due anni facendo la lavandaia e vendendosi ai pochissimi aristocratici che di rado raggiungevano le loro dimore nel villaggio. L'incontro con Temer fu casuale, ma per il futuro padre di Sefer furono necessari altri due incontri per innamorarsi. Dopo un lungo corteggiamento, durato mesi, Elys cedette e finì per farsi coinvolgere.
Ha forgiato, quindi, lei stessa il proprio destino, non arrendendosi, e saranno proprio la sua tenacia e la sua forza d'animo a venir trasmessi...

Nascita: 4° giorno del mese di Illiniut.
Età: 37
Altezza: 1.64
Provenienza: Piana di Adlan, Satrapia del Nord, Impero.
Aspetto: è una donna affascinante, con una corporatura magrolina ma dal seno generoso, dai capelli neri e lunghi e dagli occhi bruni con striature azzurine
Appartenenza: /
Citazione: "[...] «Ti voglio bene, mamma» le sussurrò all’orecchio. 

Elys riuscì a non piangere e, quando Sefer e Temer uscirono, cercò di rasserenare gli altri suoi due figli. 

«Non vi preoccupate. Il vostro fratellone tornerà presto. E vi farà vedere tante magie spettacolari. Quindi non piangete e non vi preoccupate per lui. Aspettiamolo insieme, va bene?» li rassicurò Elys, forse con l’intenzione di voler più placare la sua malinconia che quella dei suoi due figli." [IV - Un Nuovo Destino, L'Impero di Luce]



Elys avrà un ruolo, seppur passivo, in futuro. In un mondo fatto di magia, di guerra, di misteriose creature, di macchinazioni politiche, senza considerare la società pesantemente "maschiocentrica", la madre di Sefer avrà una sua dignità come personaggio, proprio nel momento più buio per il protagonista.
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mercoledì 22 novembre 2017

"Sento, i pericolosi Curatori", 2a Parte


["Sento, i pericolosi Curatori", 1a Parte]

Da quel proclama iniziò per loro un lento declino, tuttavia l’incisività delle truppe imperiali non riuscì mai del tutto a sopprimere i loro affari, che finirono per divenire traffici clandestini e di contrabbando. Vi fu qualche lieve rivolta ma le soppressioni che seguirono, tutte finite nel sangue, disgregarono facilmente la popolazione e i seguaci che si erano radunati intorno a loro.
Mentre, dunque, nella Satrapia del Deserto la situazione tornava alla normalità, la Satrapia dell’Ovest venne sconquassata da rivolte più violente, radicate e profonde per motivazioni ben diverse ma che erano state accolte dai Sento che, ingenuamente, presero ad atteggiarsi come liberatori dagli oppressori[1]. Giunti a tal punto, i Generali delle due Satrapie emanarono un’ordinanza comune che rendeva, di fatto e senza mezzi termini, questi “Pericolosi Curatori” come criminali. Lo scontro ebbe iniziò e divenne subito chiaramente disastroso per i rivoltosi quando, mentre alcuni borghi occupati nelle vicinanze di Ars venivano “riappacificati”, la Federazione, su richiesta dei due Generali, inviò una quindicina di Master. La caccia ai Sento fu brutale e chirurgica: dovunque venissero individuati, venivano immediatamente arrestati, torturati e poi sommariamente uccisi con una plateale e pubblica esecuzione. Più attenuanti e leggere furono le sorti della popolazione che aveva deciso di appoggiarli.
La ribellione fu completamente domata nel 598 Tras Evansburg, con l’assedio[2] della cittadina di Fernesdan, a confine con la Satrapia del Nord. Sembrò che tutto dovesse tornare alla normalità, che fosse stata una semplice e banale parentesi. Per anni, tuttavia, le autorità imperiali continuarono la caccia contro i Sento, ma non trovarono mai prove che potessero far presumere un ritorno minaccioso della loro presenza. Erano stati schiacciati e l’unica cosa che gli rimaneva era strisciare nel buio.
Purtroppo non fu così. Nel 602 Tras Evansburg, nel borgo di Nest[3] l’ultimo dei capi che un tempo controllavano l’organizzazione dietro la quale operavano i Sento fu trovato morto. Nel tugurio dove viveva furono rinvenuti unguenti, erbe e cadaveri di animali e persone, alcuni in grave stato di decomposizione. Dieci giorni dopo, il flagello che successivamente fu denominato come Faita Rossa cominciò a diffondersi, falcidiando centinaia e centinaia di abitanti. La pestilenza si diffuse nella maggior parte delle regioni occidentali dell’Impero, come un fantasma al cui passaggio i morti finivano per popolare la terra. Le autorità imperiali non intuirono mai, né vi si interessarono minimamente al nesso che vi era stato tra i Sento e il morbo.


Ecco dunque dove nasce il morbo che colpì persino il protagonista. Sul come ci potrebbero essere molte speculazioni e teorie, ma per il momento una chiara spiegazione richiederà ancora un po' di tempo... 😉
Ahimè, anche questa volta ci sarà una settimana di pausa, ma comunque, il titolo del prossimo racconto sarà: "Ucrim, la Città della Magia".
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[1] La Satrapia dell’Ovest ha un lungo passato di ribellioni e rivolte, dovuto essenzialmente alla quasi totale presenza di latifondi nel suo territorio.

[2] Dopo la presa della cittadina, furono passati a fil di spada ben cinquanta Curatori e tre dei loro capi furono uccisi di fronte alla popolazione e ai rivoltosi.


[3] È a ovest di Ars e delle rovine che caratterizzano la campagna circostante alla città.

lunedì 20 novembre 2017

L'ECONOMIA IMPERIALE: LA SATRAPIA DEL NORD

[L'IMPERO]

La Satrapia del Nord è la seconda per estensione tra le cinque satrapie. È un territorio relativamente pianeggiante e rurale, tanto che la maggior parte della popolazione vive dei frutti delle coltivazioni e dell'agricoltura; proprio per questo i sudditi imperiali sono distribuiti in moltissimi borghi e piccoli villaggi. Battler, infatti, risulta essere la Shoiu con il minor numero di abitanti.
Il numero così alto di piccoli "proprietari terrieri" è dovuto principalmente alla relativa prosperità della Satrapia che, nel corso dei secoli, ha subito ben poche carestie o pestilenze, permettendo a molti contadini di pagare i tributi per tenersi il proprio terreno e allo stesso tempo di vivere dignitosamente.
Tutto ciò, tuttavia, non ha di certo impedito alla nobiltà di appropiarsi di grandi latifondi, soprattutto nella Pianura dell' "Ultimo Estremo"; in molti casi, gli aristocratici hanno semplicemente acquistato i terreni e poi li hanno riaffidati ai precedenti "proprietari", imponendogli una tassa di rendita per continuare a usufruire dei benefici della terra. Molti nobili, inoltre, hanno finito per sottoporre molti contadini sotto la loro egida, proponendogli un aiuto finanziario per il pagamento dei tributi, in cambio di una parte del loro raccolto.
L'allevamento è considerato da molti come una pratica complementare all'agricoltura, ma nelle zone limitrofe ai Monti Freddi e ai Monti dell'Est è trattato come fonte primaria di sopravvivenza.
Il commercio è sviluppato solo a livello locale, anche se la regione più a est, in particolare la zona circostante a Battler, e la regione più a sud di Mirgran hanno conosciuto una crescita considerevole in termini di ricchezza e hanno finito così per potenziare i collegamenti con le Satrapie confinanti.
Infine, qui sotto, una cartina più dettagliata della Satrapia:


La situazione della Satrapia del Nord, in realtà, è parzialmente cambiata da quando alcune sue regioni sono state colpite dalla Faita Rossa, ma comunque questa breve visione d'insieme è abbastanza vicina alla situazione reale.
La prossima settimana, nella speranza che non abbia contrattempi, toccherà alla Satrapia dell'Est, la cui condizione è ben differente.
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venerdì 17 novembre 2017

Tami

È un abitante di Roc Sym e amico di Beter e Usis, ma frequenta raramente la locanda a causa della sua compagna. È amico da lungo tempo di Temer e della sua famiglia e anche di Amer... [Appendice, L'Impero di Luce]

È un personaggio strettamente marginale. Non ha avuto i natali a Roc Sym, ma nella Shoiu della Satrapia del Nord, Battler. Ha raccontato che il suo arrivo nella cittadina era dovuta a una necessità di cambiare "aria", di trovare nuove prospettive, di non dover essere costretto a rivedere determinate "facce". Nessuno ha mai chiesto di approfondire la faccenda, tuttavia, Tami, nelle due sole occasioni in cui si è seriamente ubriacato, aveva continuato a farneticare di avere per metà sangue nobile nelle vene. Nessuno lo prese mai sul serio.


Nascita: 9° giorno del mese di Isna.
Età: 50
Altezza: 1.62
Provenienza: Battler, Satrapia del Nord, Impero
Aspetto: ha folti baffi neri che cozzano con i capelli più chiari; i suoi occhi blu come una pozza limpida e profonda spesso sorprendono coloro che lo incontrano.
Appartenenza: /
Citazione: "«A proposito ho saputo che ha avuto dei problemi oggi, signor Tami» disse Temer mentre il figlio prendeva le due sedie ed entrambi si sedevano.
 
«Sì. Alcuni briganti hanno provato a rubare nel mio campo» gli rispose, stupendo i presenti.
 
«E la barriera?!» esclamò esterrefatto Sefer.
 
«Non ha funzionato all’inizio, poi all’improvviso quei due si sono ritrovati scaraventati a terra.»" [I - Roc Sym, L'Impero di Luce]




Come Usis e Beter, anche questo personaggio avrà una piccola parte nel secondo volume, nella quale il suo passato verrà rivelato 😉
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mercoledì 15 novembre 2017

"Sento, i pericolosi Curatori", 1a Parte



Il fenomeno dei Curatori, nominati inizialmente in modo così generico, nacque nel profondo della Satrapia del Deserto. Le loro pratiche erano semplici: distribuivano erbe medicinali, miscele e rimedi di vario genere, sotto pagamento o baratto di vario genere. La loro fama si espanse rapidamente e, cosa che cominciò a insospettire le autorità imperiali, anche il numero di questi Curatori di strada. In pochi anni[1] quelli che solo più tardi furono chiamati come Sento[2] espansero i loro affari in quasi tutti i borghi e le cittadine nella pianura di Lesdene[3], fino a raggiungere Mulsique. Vennero acclamati dal popolo, da quelle classi povere e indistinte, dai mendicanti e dai vagabondi[4]. La loro popolarità cominciò seriamente a impensierire i governanti quando la loro presenza venne riscontrata lungo la costa, riuscendo ad ottenere un discreto successo anche tra le famiglie mercantili. Per le autorità imperiali, in realtà, non preoccupava tanto la loro notorietà o i servizi che diffondevano, pratiche che erano diffuse anche nel resto dell’Impero, ma le dimensioni che i loro traffici avevano preso ad assumere. Improvvisamente nei mercati più rinomati e ricchi presero sempre più potere i banconi di questi personaggi e si resero conto che si era formata una vera e propria organizzazione, una rete che legava tutti i Sento e che accumulava non solo beni e ricchezze ma anche, e questo era l’aspetto più minaccioso, seguaci. Quando le autorità imperiali realizzarono che i Sento si stavano muovendo secondo istruzioni e piani prestabiliti, i governatori locali iniziarono a limitare i loro movimenti e le loro pratiche, prima in modo più delicato poi in modo sempre più diretto e aggressivo.

L’inevitabile spirale ebbe iniziò: editti e ordinanze vennero emanati, ma non servì a nulla. Sebbene i governatori cercassero di confinare le loro attività, i Sento riuscivano a continuarle, benché con meno incidenza, e a diffondersi, raggiungendo la piana di Velug[5] e il lago di Fenrassat[6]. Mentre tentavano di esportare i loro servizi nelle regioni meridionali della Satrapia dell’Ovest, l’allora Generale della Satrapia del Deserto, dopo esser venuto a conoscenza di una possibile rivolta in alcuni borghi della pianura di Lesdene, prese la decisione di emanare un editto che vietasse ai Sento di allestire banconi nelle piazze e nei mercati cittadini.

[...]




Questo racconto è temporalmente vicino alla storia principale e proprio questa vicinanza finirà per renderli partecipi alla guerra che colpirà l'Impero. Il loro ruolo, però, non sarà così chiaro e la loro presenza porterà una certa inquietudine tra i contendenti. 
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[1] Siamo all’incirca nel 592 TE.

[2] Nella Satrapia del Deserto il termine significa letteralmente “Pericolo”. Tale soprannome si è diffuso a tal punto da essere diventato sinonimo di questi personaggi.

[3] Il paesaggio della Satrapia del Deserto è prevalentemente pianeggiante. La piana di Lesdene è delimitata a nord dalla Foresta del Grande Fiume, a ovest e a sud dal Fiume della Salvezza e dai suoi effluenti, a est dal Mulsique e dalle colline di Desfur, poco più a nord della Shoiu.

[4] I Sento, alcune volte, vendevano gratuitamente i loro rimedi.

[5] La piana di Velug costituisce parte del territorio settentrionale della Satrapia del Deserto e sconfina parzialmente nella Satrapia dell’Ovest. È delimitata a sud da Mulsique e dalle colline di Desfur, a ovest dalla Foresta del Grande Fiume, a est da un effluente minore del Fiume dei Monti Freddi e a nord dal lago di Fenrassat.


[6] È un lago di modeste dimensioni, situato a nord-est di Ars. Lungo le sue coste, vi è presente l’imponente e famosa villa della Famiglia Gruen Assat, il loro luogo di villeggiatura preferito.